Quando ho conosciuto per la prima volta Roberto e Nancy, e quindi il Gruppo Rafiki, non avrei mai pensato che sarebbe stato un incontro che mi avrebbe portato a Haubi a benedire il mio matrimonio con Zoe. Eppure è stato proprio dal febbraio 2003 che è partito tutto.

E’ il primo viaggio come Gruppo, e data l’inesperienza l’organizzazione è molto confusionaria, come sa bene la nostra amica Margherita dell’Agenzia di viaggi. Ognuno con le proprie aspettative e con mille interrogativi ai quali Nancy e Roberto cercano di rispondere con infinita pazienza. Poi il viaggio e l’arrivo a Dar Es Salaam, per un primo assaggio di Africa, ma niente in confronto a ciò che vivremo a Haubi.

Arriviamo a Haubi di notte e, nonostante ciò, troviamo tutti ad aspettarci con calore.

foto1 Msami

Per non parlare del cielo pieno di stelle che ci accoglie. Il giorno dopo piantiamo le tende e inizia l’avventura: conosciamo persone, visitiamo luoghi, partecipiamo a riunioni. Soprattutto però veniamo accolti da tutti con grande cuore, ed è un piacere lavorare con i muratori e i maestri a scuola comunicando a gesti. La sera siamo stanchi ma felici, carichi di emozioni semplici e così vivide che potrebbero farti scoppiare il cuore. E forse la "colpa" è davvero di Haubi se, come dico sempre scherzando a mio marito, il mio cervello è rimasto là e ho perso la testa per lui e il suo mondo.

Impossibile dimenticare il giorno del battesimo "Mrangi", in cui ognuno del gruppo ha ricevuto la benedizione e un braccialetto di pelle di capra appena uccisa a indicare l’appartenenza alla comunità e un nome kirangi personalizzato: "Mbula" che significa la pioggia, è il mio.

Mai avrei pensato che sarei tornata in quel villaggio con i miei genitori a fare benedire la nostra unione e a festeggiare il matrimonio con i parenti africani.

 

Matilde Mbula