Se chiudo gli occhi, e mi lascio trascinare, si presentano alla mia mente tante emozioni, rumori, canti, saluti della gente e colori.

Acqua, sorrisi e Fede: queste sono le cose che mi hanno maggiormente colpito dei miei viaggi in Tanzania.

Ricordo la scarsità di acqua e i chilometri che giornalmente in molti devono fare per trovare la quantità necessaria alla propria famiglia. Ho capito in quell’occasione l’importanza dell’acqua, che noi diamo per scontata e da allora quando mi lavo i denti, chiudo sempre il rubinetto.

Ricordo il sorriso della gente che ti accoglie e ti fa festa che mi fa riflettere su cosa li rende sempre così sorridenti e gioviali. Mi sono resa conto che noi diamo importanza a cose che per loro contano assai meno; essi sono contenti di quello che facciamo per loro e con loro, con semplicità.

E infine la Fede, che vivono intensamente con gioia, con trasporto, riempiendo la Chiesa con suoni e canti armoniosi. La loro liturgia mi ha fatto capire che la Chiesa è veramente universale e mi ha allargato il cuore facendomi sentire più vicino a Dio che mai.

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Vivendo in Tanzania in mezzo alla gente, mi hanno fatto sentire una di loro: uomo in mezzo ad altri uomini, capace di apprezzare con semplicità le cose che la vita ci offre, affrontandola con calma o "pole pole" come dicono loro.

Quest’ultimo poi è il concetto che più mi ha colpito perché nella vita io vado sempre di fretta e con loro questo non è possibile.

Africa, un nome che mi trasmette gioia, allegria e voglia di fare; un posto dove tutti dovrebbero andare per apprezzare quello che abbiamo e per impegnarci sempre di più gli uni accanto agli altri.

 

Antonella Kimbue