POLITICA

L'unità del paese, avvenuta nel 1964, ed il suo carismatico primo presidente non furono sufficienti a far fronte alla grave carenza di risorse. Nyerere aveva riposto tutte le sue speranze nel socialismo radicale, un ideale davvero audace soprattutto considerando la propaganda anticomunista di potenziali elargitori di aiuti economici come gli Stati Uniti. Grazie alle riforme del leader, sostenute dai cinesi, l'economia fu nazionalizzata, così come numerose proprietà in affitto, e le classi abbienti vennero pesantemente tassate nel tentativo di ridistribuire le ricchezze del paese. I primi anni Sessanta videro la Tanzania, il Kenya e l'Uganda unite in un'improbabile coalizione economica che gestiva in comune la compagnia aerea, le infrastrutture per le telecomunicazioni, i trasporti e le dogane; inoltre, le valute dei tre paesi erano facilmente convertibili e la popolazione aveva libertà di movimento tra le frontiere. Le prevedibili divergenze politiche misero però in crisi nel 1977 questo accordo iniziale, lasciando la Tanzania in condizioni peggiori che mai.

Nel 1977 Nyerere ha unito il TANU (l'unione nazionale africana del Tanganica) con il partito che governava Zanzibar per formare il CCM come il solo partito politico di governo in entrambe le parti dell'unione. Il CCM doveva essere il solo strumento per la mobilitazione ed il controllo della popolazione in tutte le significative attività politiche o economiche. Ha previsto il partito come "bidirezionale" per il flusso delle idee e degli indirizzamenti di politica fra il livello del villaggio ed il governo. Il Presidente Nyerere ha ceduto il posto al suo successore Ali Hassan Mwinyi nel 1985 mantenendo la posizione come presidente del partito del governo per cinque anni ma nel 1990 anche questo incarico è stato dato a Mwinyi che ha iniziato i suoi ultimi cinque anni di governo. Nyerere ha lasciato la politica convenzionale ma è rimasto sempre influente dietro le scene.

Nel 1995 è salito a capo del governo Benjamin Mkapa, il quale si è trovato a dover affrontare l'ondata di profughi ruandesi in fuga dai combattimenti che infuriavano nel loro paese. Nell'agosto del 1998 alcuni terroristi hanno fatto esplodere una bomba nelle ambasciate statunitensi di Dar es Salaam e di Nairobi, uccidendo più di 250 persone e ferendone oltre 5000.

Mkapa è stato rieletto presidente nell'ottobre 2000. Il partito che governa il paese dall'indipendenza, il Chama Cha Mapinduzi (CCM), ha una posizione dominante anche nelle isole semiautonome di Unguja e di Pemba che sono le roccaforti del principale partito d'opposizione, il Civil United Front (CUF). Il dialogo per permettere all'opposizione di avere una più ampia partecipazione nel governo delle isole procede ma sono riesplose le tensioni. Nel maggio 2003 le elezioni supplettive a Zanzibar sono state turbate dall'esclusione di sei candidati del CUF dalle liste elettorali e, sebbene non vi siano stati scontri violenti, è restato nell'opposizione il sospetto che il partito di governo abbia esercitato pressioni per escludere dei rivali. Nel marzo 2004 sono esplosi ordigni rudimentali nel corso di manifestazioni non autorizzate di giovani estremisti islamici in contrasto con le posizioni filoccidentali del governo locale, troppo aperto al turismo. Nel Dicembre 2005 è stato eletto Presidente della Tanzania: JAKAYA MRISHO KIKWETE, che nomina primo ministro Edward Ngoyayi Lowassa, poi dimessosi in seguito a scandali. Anche l'attuale presidente, John Magufuli, entrato in carica il 5 novembre 2015, e l'attuale primo ministro Majaliwa Kassim Majaliwa, in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCM.

Anche dopo le elezioni del 2010, molto combattute, il CCM detiene la maggioranza dei seggi in parlamento.